Gianluca Capuano debutta alla Scala con “La Cenerentola” di Rossini

Milano accoglie finalmente alla Scala uno dei suoi figli più illustri nel panorama della direzione d’orchestra internazionale. Dal 6 al 19 settembre 2025, Gianluca Capuano debutta sul podio del teatro milanese dirigendo “La Cenerentola” di Gioachino Rossini con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Teatro alla Scala, in sette rappresentazioni che registrano il tutto esaurito da tempo, con solo una manciata di posti a scarsa visibilità ancora disponibili per la prima.

Cenerentola

UN DEBUTTO ATTESO E RINVIATO

Il debutto scaligero di Capuano rappresenta il coronamento di un percorso artistico che ha visto il maestro milanese affermarsi come uno dei direttori più richiesti dai maggiori teatri internazionali. Originariamente, Capuano avrebbe dovuto debuttare nella sua città con una produzione di “Agrippina” di Handel, poi cancellata a causa della pandemia Covid. Questo rinvio ha reso ancora più significativo l’appuntamento con “La Cenerentola”, che segna finalmente l’ingresso ufficiale del maestro nel roster dei direttori scaligeri.

La scelta di affidargli un’opera del repertorio rossiniano non è casuale: Capuano si è affermato come uno dei massimi specialisti del belcanto e della prassi esecutiva storicamente informata, portando una prospettiva filologica e stilisticamente consapevole al repertorio del primo Ottocento.

UN’ESTATE DI SUCCESSI INTERNAZIONALI

Il debutto scaligero arriva dopo un’estate trionfale sui palcoscenici dei festival internazionali più prestigiosi. Insieme a Barrie Kosky e Cecilia Bartoli, Capuano ha portato Vivaldi al Festival di Salisburgo con l’apprezzatissimo pastiche “Hotel Metamorphosis”, tratto dalle “Metamorfosi” di Ovidio, dimostrando la sua capacità di reinventare il repertorio barocco attraverso progetti innovativi.

A Lucerna ha poi trionfato con “Il Barbiere di Siviglia” in forma di concerto, nuovamente al fianco di Cecilia Bartoli e con Nicola Alaimo, confermando la sua affinità particolare con il repertorio rossiniano e la sua capacità di creare sinergie artistiche con i migliori interpreti del belcanto contemporaneo.

FORMAZIONE MILANESE E CARRIERA INTERNAZIONALE

Milanese di nascita, Gianluca Capuano ha completato la sua formazione musicale al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, alla Civica Scuola di Musica e all’Università Statale, dove si è laureato in Filosofia. Questa formazione multidisciplinare ha contribuito a sviluppare il suo approccio intellettualmente rigoroso alla direzione d’orchestra, caratterizzato da una profonda comprensione storica e stilistica del repertorio.

La sua carriera internazionale lo ha portato a essere ospite regolare dei grandi palcoscenici mondiali, dove ha sviluppato una reputazione particolare nel repertorio barocco e del primo Ottocento, sempre caratterizzato da un approccio filologicamente consapevole ma mai accademico.

UNA STAGIONE DI PROGETTI PRESTIGIOSI

Il debutto scaligero inaugura una stagione particolarmente importante per Capuano, che vedrà il maestro impegnato in alcuni dei progetti più prestigiosi del panorama operistico internazionale. Tra i titoli in programma spiccano “Il trionfo del Tempo e del Disinganno” di Handel a Roma con la regia di Robert Carsen, “Giulio Cesare” a Firenze con Davide Livermore, e il monumentale “Ring” wagneriano a Montecarlo, sempre con la regia di Livermore.

Questa varietà di repertorio testimonia la versatilità artistica di Capuano e la sua capacità di spaziare dal barocco al romanticismo tardivo mantenendo sempre un approccio stilisticamente informato e artisticamente convincente.

L’ALLESTIMENTO STORICO DI JEAN-PIERRE PONNELLE

“La Cenerentola” scaligera si avvale dello storico allestimento di Jean-Pierre Ponnelle, uno dei registi più influenti del teatro d’opera del secondo Novecento. La produzione, ripresa da Federica Stefani con le luci di Andrea Giretti, affonda le radici nella grande stagione rossiniana degli anni Settanta alla Scala.

Nel 1973 “La Cenerentola” fu il secondo titolo realizzato da Claudio Abbado e Jean-Pierre Ponnelle sulla base dell’edizione critica delle opere rossiniane curata da Alberto Zedda. La produzione originale vedeva protagonisti Teresa Berganza, Luigi Alva, Renato Capecchi e Paolo Montarsolo, interpreti leggendari del belcanto che hanno definito gli standard interpretativi per generazioni successive.

LA TRILOGIA ROSSINIANA DI ABBADO E PONNELLE

Lo spettacolo si inserisce nella celebre trilogia rossiniana ideata da Abbado e Ponnelle, aperta dal “Barbiere di Siviglia” nel 1969 e completata con “L’italiana in Algeri” per l’inaugurazione della Stagione 1973/1974, sempre con Teresa Berganza protagonista e la revisione musicologica di Azio Corghi.

Abbado riprese lo spettacolo in tournée nel 1972 e poi ancora nel 1974, 1976 e infine nel 1982 con la ripresa di Sonja Frisell, che curò anche le edizioni del 2001 e 2005 dirette da Bruno Campanella. L’ultima ripresa risale al 2019 con Ottavio Dantone sul podio e il palcoscenico affidato a Grischa Asagaroff.

UN CAST DI GIOVANI TALENTI DELL’ACCADEMIA

Il cast della “Cenerentola” di Capuano è costituito prevalentemente da ex allievi dell’Accademia Teatro alla Scala, testimoniando la qualità della formazione offerta dall’istituzione milanese e la capacità di produrre cantanti di livello internazionale.

Nella parte di Angelina si alterneranno Aya Wakizono (6, 9, 13, 15 settembre) e Mara Gaudenzi (11, 17, 19), mentre il principe Ramiro sarà interpretato da Chuan Wang (6, 9, 13, 15) e Pierluigi D’Aloia (11, 17, 19). Il ruolo di Don Magnifico vedrà protagonisti Marco Filippo Romano (6, 9, 13, 15), unico del cast a non aver studiato a Milano ma ormai affermatissimo nel repertorio buffo, e Paolo Ingrasciotta (11, 17, 19).

Il personaggio di Dandini sarà affidato a Sung-Hwan Damien Park (6, 9, 13, 15) e Chao Liu (11, 17, 19), mentre Alidoro sarà interpretato da Li Huanhong. Le sorellastre Clorinda e Tisbe saranno María Martín Campos e Dilan Şaka.

PRASSI ESECUTIVA STORICAMENTE INFORMATA

Specialista riconosciuto nell’esecuzione su strumenti originali secondo prassi storicamente informata, Capuano affronta la sfida di lavorare con l’Orchestra dell’Accademia su strumenti moderni, applicando però i principi della filologia esecutiva alla tradizione orchestrale scaligera.

Come ha spiegato nella conversazione con Barbara Narici, Direttrice Scientifica e Direttrice dell’Edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaro, pubblicata nel numero di settembre de “La Scala – Rivista del Teatro”: “Si possono comunque applicare alcuni aspetti della prassi esecutiva informata: lavorare sui modi di attacco, sui pesi, la disposizione degli strumentisti, la meccanica dei tempi, che è una cosa essenziale nella prassi esecutiva e che si è un po’ dimenticata nella tradizione mainstream”.

FILOLOGIA E MODERNITÀ

Capuano chiarisce il suo approccio metodologico: “Il belcanto è ancora un terreno quasi vergine per la filologia esecutiva, anche perché i protagonisti storici della performance practice non si sono mai veramente occupati di questo repertorio, se non con rarissime eccezioni”. Questa osservazione sottolinea l’importanza del lavoro che il maestro sta conducendo per applicare i principi della ricerca musicologica al repertorio del primo Ottocento.

“Gli strumenti originali non sono un dogma – prosegue Capuano – Neanche noi antichisti parliamo più di recupero di un’esecuzione ‘autentica’, che sarebbe una posizione del tutto inattuale, quanto piuttosto di un’esecuzione ‘informata’, che adotta gli strumenti, non solo musicali ma anche filologici, e che tiene conto di tutto ciò che di extramusicale è necessario per integrare le conoscenze della musica di quel periodo”.

UNA PROSPETTIVA ESTETICA INNOVATIVA

L’approccio di Capuano dimostra come sia possibile coniugare ricerca storica e pratica interpretativa contemporanea: “Non è detto che non si possa fare una lettura storicamente informata con un’orchestra che usa strumenti del primo Novecento. È certamente anche una questione di prospettiva estetica sottesa a questo tipo di lettura”.

Questa filosofia interpretativa promette di restituire freschezza e autenticità stilistica a un’opera che, pur essendo nel repertorio da duecento anni, può ancora rivelare aspetti inediti attraverso un approccio filologicamente consapevole.

EVENTI COLLATERALI E ACCESSIBILITÀ

Il 4 settembre alle ore 18 nel Ridotto dei Palchi, il professor Claudio Toscani dell’Università di Milano condurrà un incontro dal titolo “Il coronamento di un secolo di opera buffa” nell’ambito del ciclo “Prima delle Prime” realizzato in collaborazione con gli Amici della Scala.

Un’ora prima dell’inizio di ogni recita, sempre presso il Ridotto dei Palchi, per i possessori di biglietto si terrà una conferenza introduttiva all’opera tenuta da Raffaele Mellace, offrendo al pubblico strumenti di comprensione e contestualizzazione dell’opera.

Le rappresentazioni del 13 e del 19 settembre saranno disponibili in audiodescrizione nell’ambito del Progetto Accessibilità del Teatro alla Scala, confermando l’impegno dell’istituzione per l’inclusività e l’accessibilità culturale.

UN SUCCESSO ANNUNCIATO

Il tutto esaurito registrato da tutte e sette le rappresentazioni testimonia l’interesse del pubblico scaligero per questo debutto e la fiducia riposta nel progetto artistico di Capuano. La scarsità di biglietti disponibili (solo alcuni posti a scarsa visibilità per la prima) conferma come l’evento sia percepito come un momento significativo nella vita del teatro milanese.

INFORMAZIONI PRATICHE

“La Cenerentola” di Gioachino Rossini sarà in scena dal 6 al 19 settembre 2025 con il seguente calendario:

  • Sabato 6 settembre ore 20 (Abbonamento Prime Opera)
  • Martedì 9 settembre ore 20 (Turno G)
  • Giovedì 11 settembre ore 20 (Fuori abbonamento)
  • Sabato 13 settembre ore 20 (Fuori abbonamento)
  • Lunedì 15 settembre ore 20 (Turno M)
  • Mercoledì 17 settembre ore 20 (Turno O)
  • Venerdì 19 settembre ore 20 (Fuori abbonamento)

Prezzi da 26 a 215 euro. Informazioni: 02 72 00 37 44, www.teatroallascala.org

UN MOMENTO STORICO PER LA SCALA

Il debutto di Gianluca Capuano rappresenta un momento significativo per il Teatro alla Scala, che accoglie finalmente nel proprio roster uno dei direttori italiani più apprezzati a livello internazionale. L’evento segna anche un importante traguardo per l’Accademia Teatro alla Scala, i cui ex allievi dominano il cast dimostrando l’eccellenza della formazione offerta dall’istituzione milanese.

Un appuntamento che promette di coniugare tradizione e innovazione, rispetto filologico e freschezza interpretativa, confermando la Scala come laboratorio di eccellenza per le nuove generazioni di artisti italiani.

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