Canti dall’Inferno al Teatro Regio

Canti dall’inferno
Il mare dentro il dolore
Le lettere di Ramón Sampedro

dal libro al cinema, dal cinema al teatro

Grande attesa per il nuovo spettacolo di Davide Livermore
su musiche di Andrea Chenna

Piccolo Regio “G. Puccini”, Martedì 3 e Mercoledì 4 Aprile, ore 21

Martedì 3 e mercoledì 4 aprile alle ore 21 va in scena in prima rappresentazione assoluta uno degli appuntamenti più attesi del Piccolo Regio Laboratorio, Canti dall’inferno. Il mare dentro il dolore, nuovo spettacolo di e con Davide Livermore (regia, scene e costumi) su musiche di Andrea Chenna, testi di Ramón Sampedro (da Lettere dall’inferno), Luigi Chiarella, Roberta Cortese e Beatríz de Dia. In scena sono gli stessi Livermore e Cortese insieme al soprano Manuela Custer e, al salterio, Christine Angele. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Regio e dall’Associazione Baretti in collaborazione con Fondazione e Scuola del Teatro Stabile di Torino e Associazione Amici del Regio.
Canti dall’inferno è un «moderno madrigale rappresentativo», l’ultimo risultato di una ricerca condotta da Davide Livermore volta a esplorare la terra di mezzo tra parola parlata e cantata. La musica al servizio della parola, secondo la teorizzazione monteverdiana, è l’assioma di partenza che porta però a una creazione necessariamente nutrita di modalità e drammaturgia contemporanee. La storia – nota al grande pubblico grazie al libro di Ramón Sampedro Lettere dall’inferno (Mondadori) e al film Mare dentro di Alejandro Amenábar, vincitore del Leone d’Argento e dell’Oscar come miglior film straniero – è quella di un giovane tetraplegico bloccato a letto (lo stesso Ramón Sampedro) che per vent’anni si batte per il diritto all’eutanasia, poi ottenuto nel 1998. Mentre lotta per morire, Sampedro vive dipingendo, pregando, scrivendo, incontrando persone.
Nella trasposizione scenica è lo spirito di Ramón che parla, dal suo letto, attraverso le macchine che lo tengono in vita. Non quelle mediche, ma quelle che gli servono per dipingere e scrivere, divenute grazie alle elaborazioni sonore di Andrea Chenna una vera e propria orchestra elettronica che, insieme a uno strumento di origine medievale quale il salterio, compone la base musicale di sostegno alla parola e al canto. Il percorso di Ramón è seguito da due donne, emblematiche del diverso modo di rapportarsi alla malattia: rappresentano l’amore, che costituisce per lui una fonte di attaccamento alla vita e si esprime nei versi di Beatríz de Dia, trovatrice occitana del XII secolo; e l’abnegazione che si spinge, nella quotidianità della tetraplegia, fino all’accettazione dell’estrema volontà di Ramón.
Davide Livermore torna al Piccolo Regio Laboratorio dopo i successi di pubblico e critica ottenuti nel 2003 con Bure Baruta (La polveriera) e La vergine della tangenziale, spettacoli che l’hanno poi portato a firmare le regie di due bellissimi allestimenti per la Stagione d’Opera del Regio (Billy Budd nel 2004 e Il ratto dal serraglio nel 2006), oltre che diverse produzioni al Teatro Stabile e in altri teatri lirici italiani (citiamo fra gli altri Genova, Venezia e Firenze). «Non si tratta di uno spettacolo che affronta direttamente il tema dell’eutanasia – ha dichiarato a proposito di Canti dall’inferno –. L’arcata drammaturgia segue la tensione interna del personaggio, che vuole trovare un senso alla vita. Ramón estremizza il percorso, la ricerca che è di tutti». In questo spettacolo si avvale delle luci e della direzione tecnica di Alberto Giolitti.

I biglietti per lo spettacolo, a 7,50 euro, sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro Regio (piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241/242 – e-mail) e un’ora prima degli spettacoli alla Biglietteria del Piccolo Regio. Informazioni: tel. 011.8815.557; e-mail – sito internet Teatro Regio.

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